lunedì 18 gennaio 2010

Dobbiamo crederci?

Per certi illustri meteorologi sembra non sia terminato il lungo periodo gelido di quest’inizio d’anno, che ha interessato buona parte dell’Europa centrale e settentrionale. Infatti sostengono che nei prossimi due mesi continueranno le irruzioni di aria gelida di origine siberiana verso l’Europa e l’Italia.

Il clima in Italia fino ad adesso non è stato particolarmente freddo, se si esclude l’ondata di gelo della settimana che ha preceduto il Natale; anzi nelle regioni centromeridionali è stato addirittura molto più caldo della media stagionale.


Si cercano motivazioni a volte insensate per giustificare le anomalie meteorologiche, come la teoria delle macchie solari, quasi scomparse in quest’ultimo periodo, che secondo alcuni scienziati avrebbero un effetto raffreddante per il nostro pianeta.
Peccato che in alcune zone della terra, mentre  in Europa imperversava il grande freddo, in particolare quelle artiche si registravano temperature quasi primaverili.

Un’altra giustificazione (più plausibile) è l’inversione delle correnti stratosferiche equatoriali, responsabili del moto retrogrado delle masse d’aria sull’Europa (da est verso ovest), che favoriscono le ondate di freddo provenienti dalla Russia.
Infine il così detto effetto albedo, dovuto all’ampia presenza di neve e ghiaccio in buona parte dell’Europa, che favorirebbe una maggiore riflessione dei raggi solari e quindi un minor riscaldamento.

Dobbiamo crederci alle previsioni o alle tendenze di così lungo termine? Quando spesso e volentieri si commettono clamorosi errori sulle previsioni del giorno dopo.
Ultimamente non sono mancate le critiche sulle nevicate mancate, giustificate dagli esperti da improvvisi cambiamenti di posizione dei centri depressionari, o dalle temperature lievemente più elevate del previsto.

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